Gradisca, Cubile Gradilis e Carlo H. de Medici



Allo stato attuale delle conoscenze il nome Gradisca appare nella storia scritta soltanto nel documento redatto da Ottone II, imperatore di Germania, nell'anno 982 d.C.
Ma per le caratteristiche strategiche e' presumibile che Gradisca come nucleo abitato esistesse gia' molto prima.

In quella posizione infatti si trovava non solo uno sperone carsico che si innalzava per circa 20 metri sulla sponda destra del fiume Isonzo e quindi molto appetibile sia come punto di vedetta che difensivo, ma anche fonti di acque potabili sotterranee che sono rimaste in uso fino quasi ai nostri giorni.

Negli anni 20 dello scorso secolo lo storico gradiscano Alfonso Mosetti ripropone uno studio ripreso dalla "Historia d'Italia" di Tommaso Porcacci "Sulle origini di Gradisca" secondo cui gia' in epoca longobarda qui esisteva un castello. Dice infatti il testo:

"Nel Maggio 586 Alboino re, durante  l'invasione del Friuli, edifico' sulle sponde del fiume Sontio, allo sperone detto degli Spiriti, un piccolo castello. Qualche anno piu' tardi Gisulfo, nipote di Alboino e primo duca del Friuli, ingrandi' e fortifico' questo castello chiamandolo "Cubile Gradilis", da cui il nome Gradisca. Ipotesi però smentita dall'illustre professore di lingue neo-latine, Nicola Zingarelli che interpellato in proposito, disse: "Posso dichiarare recisamente l'impossibilità che il nome di Gradisca provenga da un "Cubile Gradilis" ed è anche impossibile che questo nome sia mai esistito"              

L'ipotesi di "Cubile Gradilis" ricompare nella leggenda "La spiritata di Gradisca" scritta dal misterioso scrittore gradiscano Carlo Hakim de' Medici,  nel suo libro, pubblicato nel 1924, 

"Leggende Friulane":                                          

"La nuova cittadella di S. Marco era imponente, degna dell'altissima missione alla quale era destinata, e si rivelava, a prima vista, formidabile difesa dalla sua cinta di mura, di ridotte, di spalti e dai suoi torrioni denominati rispettivamente: del Portello, di San Giorgio, della Calcina, delle Marcella, della Campana, del Pozzo e della Spiritata.
Quest'ultimo il più importante forse, poichè dominava l'Isonzo verso la nemica Gorizia, aveva ricevuto quel nome strano perchè era stato eretto proprio sullo sperone degli spiriti, là dove nove secoli prima, sorgeva la piccola rocca edificata da Alboino re e chiamata Cubile Gradilis"



Furio Gaudiano

Gradisca sull'Isonzo